Monte Monviso

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Nome: Monte Monviso
Notizie: Il Monviso (Vísol in occitano, Viso in piemontese - 3.842 m s.l.m.) - detto anche Re di Pietra - è la montagna più alta delle Alpi Cozie. La montagna è ben visibile dalla pianura per via della sua forma piramidale e la sua altezza di oltre 500 metri superiore ai picchi circostanti. Con 2.062 metri la sua prominenza è la decima dell'intero arco alpino e la ventitreesima in tutta Europa. È anche conosciuto perché ai suoi piedi si trova la sorgente del fiume Po, il corso d'acqua più lungo d'Italia. Dal 29 maggio 2013 è diventato patrimonio dell'Unesco come riserva di biosfera transfrontaliera. Il nome Monviso deriverebbe dal latino Mons Vesulus. Il termine Vesulus deriverebbe a sua volta dalla radice ves indoeuropea usata per indicare un'altura; in definitiva il nome Mons Vesulus significa montagna ben visibile (che la rende sicuro punto di riferimento per il viaggiatore) ed isolata come per l'appunto è il Monviso. Infatti, guardandolo dalla Pianura Padana, la sua forma piramidale imponente si erge maestosa quasi dal 'nulla', rendendo il Monviso visibile e riconoscibile anche da grandi distanze. La vetta del Monviso essendo al di qua della linea di separazione delle acque si trova interamente in territorio italiano (a 2 km dal confine francese), così come quasi tutto il resto del gruppo, mentre parte della cresta settentrionale del gruppo stesso, da Punta Gastaldi al Colle delle Traversette, sono sul confine con la Francia. Il gruppo è contornato dalle seguenti valli: valle Po, valle Varaita e, dal versante francese, valle del Guil. La vetta sorge su una dorsale principale orientata in direzione circa nord-sud. Partendo dal monte Granero, la dorsale passa per il colle delle Traversette, le rocce Fourioun, punta Venezia, punta Udine, punta Roma, punta Gastaldi ed il Visolotto, per poi salire omogeneamente fino alla vetta. Questa è costituita da due punte separate: punta Nizza, più settentrionale e più bassa, e punta Trieste, più meridionale, il punto di massima elevazione (3841 m). I nomi delle due punte furono assegnati con riferimento alle due città principali agli estremi della catena alpina. Dalla vetta, la cresta principale scende verso sud, passando per la punta Sella e la punta Barracco fino al passo delle Sagnette; da qui procede ancora nella stessa direzione verso punta Michelis ed il passo di San Chiaffredo, per poi proseguire verso il passo dei Duc e la cima delle Lobbie, dove si può dire che termini il gruppo. Dalla vetta dirama in direzione sud-sud-ovest una cresta secondaria, che passando per i torrioni SARI arriva al viso di Vallanta; da qui discende nella stessa direzione, con diverse punte successive (punta Corsica, punta Caprera, rocce di Viso) e con alcune punte su sottocreste secondarie (punta Fiume, triangolo della Caprera), fino a digradare nel vallone di Vallanta. Dal punto di vista geologico, la montagna appartiene alla serie a facies piemontese del Trias-Giura (zona delle pietre verdi di Gastaldi): in particolare, è costituita da rocce eruttive effusive (prasiniti, anfiboliti, eclogiti) anche parzialmente metamorfosate, e da metamorfiti (metagabbri, metaporfiriti e metadiabasi). Il principale sistema di fratturazione / scistosità immerge circa parallelo al versante occidentale.
![]() Stato: Italy Data: 01/02/2002 Anno: 2002 |
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